MERYGODIGNACOLLET

Reviews

History

2022

Glasstire counts down the top five art events in Texas.

Mery Godigna Collet: Entropy
Emma S. Barrientos Mexican American Cultural Center (Austin)
April 9 – June 22, 2022

From Emma S. Barrientos Mexican American Cultural Center:
“Entropy is an exhibition of recent works by Venezuelan artist Mery Godigna Collet. Her works of art utilize a multitude of diverse materials and she works in different media from installations, paintings, sculptures, photography, and video. She challenges her viewers by consistently modifying and utilizing new techniques and unconventional materials so one can confront the ways humans survive, cope, and deal violence or by inviting one to deeper contemplation and self-introspection.”



Glasstire.

May 19, 2022

The Line-up: Nine exhibitions to see in April
Our picks for which exhibitions at Austin’s galleries and museums are freshest to see in April.
Entropy: Mery Godigna Collet

In a range of media and through a conceptual lens, Austin-based Venezuelan artist Mery Godigna Collet explores the coexistence between humans and the environment through social and political issues…



Sightlines.

April 1, 2022

…Recent works by Venezuelan artist Mery Godigna Collet, revealing the artist’s ability to transform deep research into profoundly moving works of art.



Austin Chronicle.

May 2022
2020

...”La Boucherie de Mery Godigna Collet est une œuvre d'une grande intensité qui impacte par sa radicalité chromatique et ses connotations déchirantes. L'installation se compose de trois rangées parallèles de toiles en tissu rouge accrochées au plafond avec des crochets de boucher. L'ensemble est sobre et élégant, au détail délicat, car les tissus sont faits de gaze teintée. Ce confinement compositionnel et expressif cède la place par opposition à une métaphore puissante, où les gazes subtiles reprennent leur lien avec le sang et les formes suspendues ressemblent à des bovins écorchés. La violence apparaît comme une réflexion sur la nature humaine et son ombre, toujours présente.”



Katherine Chacón

Janvier 2020

..."En tal sentido, explica que la instalación de Mery Godigna Collet, titulada La Boucherie, consiste en dos filas paralelas de paños de tela roja colgados al techo con ganchos de carnicería, y da paso a una potente metáfora donde las sutiles gasas reanudan su vínculo con la sangre...."



Esfera Cultural.

Alba Freitas.

11 Febrero 2020.

…"La obra de Mery Godigna Collet es resultado de una investigación signada por sus preocupaciones ambientales. A medida que su pensamiento visual evoluciona, aparecen nuevas ideas y actitudes sobre cómo aproximarse al arte, hasta que la técnica deviene un medio para que el concepto se exprese a través de la materia, en una tendencia al minimalismo y la síntesis.

Así, el petróleo es tema y materia en Extra Virgin Petrus Oil, en la que el hidrocarburo mismo, mediante un proceso de morfogénesis, va “escribiendo” sus relatos, mientras que en Poemas textiles, es el proceso de elaboración de la seda desde su origen mismo. En otro caso son teorías psicológicas, como la de la disonancia cognitiva, la que da forma a sus “amalgamas escultóricas” del mismo nombre.

“A partir de los 90, mi trabajo se vuelca más hacia la denuncia”, afirma. “En esta era antropogénica en la que nos encontramos, quiero hacer hincapié en la necesidad de repudiar y remediar las acciones destructivas y violentas. Es el "por qué”. Eso conlleva al uso de materiales no convencionales, como en la serie Extra Virgin Petrus Oil, donde expongo la dependencia del petróleo y las crisis global de los 90, creando obras con petróleo y derivados del mismo. La búsqueda de síntesis, que ya estaba presente en mi trabajo, es necesaria en el mundo contemporáneo. Es la herramienta que permite decir más con menos letras, promueve las múltiples lecturas, nuevas revelaciones y la universalidad”.



El Universal.

Maritza Jimenez.

21 Julio 2020.
2018

.."Quien levanta su voz para denunciar la situación en que se halla inmerso nuestro país es una artista de dilatada trayectoria internacional: Mery Godigna Collet, quien eligió para su exposición el nombre de Klein-Venedig, con el que se conocería a nuestro país en tiempos de los Welsares.

Esta subordinación de Venezuela a los intereses de otros países vuelve a retomarse en uno de los tres recursos de que se vale la artista para comunicar visualmente lo que percibe: a nivel pictórico, la bandera venezolana va diluyéndose, mientras otros colores invaden progresivamente el lienzo, marginalizando los del tricolor, que se va sumiendo entre las sombras. La luz y la penumbra son el segundo recurso utilizado para aludir respectivamente a la riqueza y la depauperación de nuestro país. Lo que confería su esplendor a la bandera, las estrellas, se ha desprendido y yace en una caja en el medio de la sala, distante de su enclave natural, en clara referencia a la emigración, a los millones de venezolanos que se han desprendido análogamente del territorio patrio, llevándose con ellos parte de lo que iluminaba al país: su talento. Finalmente, se proyecta un vídeo producido por una de nuestras embajadas para incentivar el turismo, en el que se exaltan todas las maravillas de Venezuela. La cinta ha sido intervenida para introducir imágenes que contrastan con las originales para desvelar la realidad de cuanto está ocurriendo en nuestro país.



El Universal.

Linda D'Ambrosio

Caracas, 1 Octubre 2018.

…"Mery Godigna Collet, con la sua mostra “Klein-Venedig” parla del Venezuela. Espone una bandiera che si stravolge nei colori e nei disegni miscelandosi a quelle di altri paesi che accampano diritti. Le stelle bianche in campo blu, a rappresentare le regioni che confluiscono nel Paese del Venezuela, possono cadere e non avere alcun valore, mentre altri paesi vicini o più lontani, nella geografia /economia recente o del passato banchettano sulla sua bandiera. Una storia ancora e sempre vera purtroppo.

Un video tra quelli divulgativi per il turismo “Venezuela Tuya” mostra la terra di Venezuela che appare come è, splendida e rigogliosa, ma Mery, per la sua passione ai problemi ecologici e sociali, deve denunciare ciò che molti vorrebbero tenere nascosto.

L’auspicio sarebbe che l’incontro dei drappi divenisse insegna e guida di una nuova idea dei confini e del ‘possesso’ della terra...."



Filo Magazine.

21 Ottobre 2018.
2017

"La Mostra al Belriguardo raccontata dalla curatrice Lucia Boni Che eredità lasceremo ai nostri pronipoti? E come potranno interpretare ipotetici ritrovamenti di sinistre maschere, pur decorate ed ingentilite da leggeri piumaggi? Mery Godigna Collet, nella mostra del Museo Archeologico di Belriguardo, cerca di far sentire un’onomatopea, ovvero una risonanza, creando una contiguità delle sue opere con gli oggetti conservati. In ‘Onomatopea’ le opere di Mery Godigna Collet, dialogano alternate alle vetrine e simulano una provenienza arcaica, pur palesando l’aspetto intruso ed incongruo, di ambito culturale ben diverso. Sono maschere e l’evidenza del loro precedente uso le rende sinistre: maschere antigas. Nell’ipotesi fantasiosa di trovarci noi stessi, come fossimo i nostri posteri, studiosi o semplici visitatori, in visita ad un museo archeologico, ci porremmo, forse, con lo stesso atteggiamento, ora speculativo, ora estetico. Formuleremmo delle possibilità: le maschere sono state certo concepite come accessorio legato al volto, ma per un uso pratico o per un primitivo ed animalesco rituale? La maschera rinvia sempre ad una dimensione lontana e arcaica, a popoli 'selvaggi' e alla loro misteriosa e indecifrabile spiritualità. Le strane, bizzarre e grottesche maschere che popolano quasi tutti i musei etnografici continuano a esercitare uno strano fascino, si tratti di interesse per l'esotico o di ammirazione per una, apparentemente spontanea, espressività primordiale. La maschera isolata ed osservata esclusivamente nella sua dimensione di creazione plastica, di oggetto artistico o museografico, è privata del suo originario senso. Essa assumerebbe il suo significato completo nel momento in cui fosse indossata da un individuo che esegue determinate azioni cerimoniali, in un preciso contesto comunitario. La sua funzione si esprime infatti attraverso la danza, la musica, le azioni dei personaggi che le si muovono intorno. In tutte le culture la maschera è un manufatto che richiede abilità manuali e artistiche: tuttavia spesso la sua origine è descritta come il dono di una divinità o il frutto di un ritrovamento misterioso. Si tratta di tradizioni che, comunque, tendono a negare alla maschera la qualità di oggetto fabbricato, prodotto dall'opera umana. Testimoni di un mondo spirituale oscuro e incomprensibile all'uomo comune, le maschere sono strettamente associate alla figura dello sciamano, che occultamente ne diviene il produttore…."

In questo caso è Mery lo sciamano della scena. Nella metafora della maschera, Mery esplicita l'espressione fondamentale della duplicità e contraddittorietà di numerose situazioni della vita umana, ultima delle quali, non per importanza, l’immagine del connubio tra la vita e la morte. Oscillando tra l’oscuro e il funzionale, anche Mery Godigna Collet, in questa raccolta di opere, “ONOMATOPEA”, manipola le maschere a gas, con tecniche di assemblaggio, e con ciò tenta di mettere in discussione il concetto di ambizioni personali e potere, anche a costo di inquinamento e distruzione. Comportamenti negativi verso il pianeta o verso gli esseri umani mancano di colore, come le sue maschere in bianco e nero. La consuetudine alla violenza e alla distruzione porta a non vedere più la maschera antigas come un oggetto necessario per una sopravvivenza malamente consentita, ma come simbolo di censo. Mery allora li arricchisce di decorazioni, di accessori ‘alla moda’, di civetterie.

La presentazione di questa nuova raccolta di opere in un museo archeologico, ci interroga riguardo il tipo di eredità che desideriamo lasciare. Sin dall’inizio della sua carriera, MERY Godigna Collet esplora la coesistenza tra umani e ambiente evidenziando questioni politiche e sociali. Il suo pensiero e le sue opere sono sostenute dall’uso versatile di materiali diversi, applicati in installazioni, pittura, scultura, fotografia e video, sfidando l’osservatore per l’uso di tecniche nuove e materiali, non convenzionali, nel fare arte. Come artista concettuale, il suo approccio ai materiali e alle tecniche impiegate nelle opere attiene al rapporto linguistico tra significato e significante, i concetti si esprimono e trasformano attraverso la materia e le tecniche per la sua trasformazione.



Comune Voghiera.

Paolo Benetti.

4 Agosto 2017.

…"Il petrolio come materia nuda da modellare, da trasformare in bellezza, oppure come demone che invade, esplode, inghiottendo tutto.

Nemico nefasto della natura, eppure, esso stesso, profondamente natura, risorsa vitale per l’uomo.

“In-NATURA-le” è il titolo della nuova mostra personale dell’artista Mery Godigna Collet che espone, dallo scorso 19 marzo, nella Galleria del Carbone in via del Carbone, 18/a, a Ferrara. L’artista di origini venezuelane nell’ultimo periodo ha operato ad Austin, in Texas, e dunque, non a caso, tema della sua mostra è il petrolio, per riflettere su quanto sia labile il confine tra l’uso e l’abuso della natura.In mostra opere, realizzate con petrolio e pigmenti naturali – dal caldo rosso al blu glaciale – oltre ad alcune sfere gigantesche (per riflettere sull’abnorme utilizzo del petrolio nel nostro Paese e, più in generale, nei Paesi avanzati), e ad un video...."



La Voce di Ferrara

Andea Musacci.

24 Marzo 2017.

…"Mentre il suo pensiero sulle arti visive si evolve, le sue idee e l'atteggiamento su come avvicinarsi all’arte si orienta verso l'ecologismo. Il suo interesse per le questioni legate all'ecologia cresce e il "concetto" diviene il "nucleo" del suo lavoro….

La Mostra al Belriguardo raccontata dalla curatrice Lucia Boni. Mery Godigna Collet, cerca di far sentire una risonanza, creando una contiguità delle sue opere con gli oggetti conservati…."



La Nuova Ferrara.

Ferrara, Italy. 2 Agosto 2017. Redaccion.
2016

Austin’s latest public art installment crosses Lake Austin Boulevard

It’s art. And it could make the street a little safer, too.

Artists Mery Godigna Collet and Luis R. Gutierrez recently partnered with city road crews to add wavy ribbons of bright blue paint, evocative of a waterway, across a crosswalk on Lake Austin Boulevard. The project, funded by a cultural arts grant, is Austin’s first “Creative Crosswalk.”

By adding colors, patterns or textures to such crossings, officials hope to make the crosswalks more visible to drivers while celebrating the arts in everyday life.

“We’re hopeful that this project and future creative crosswalks can make people proud of the street while also increasing motorists’ awareness of a pedestrian presence — thereby increasing yielding behavior on behalf of drivers,” said Eric Bollich, managing engineer for the Austin Transportation Department.

Collet and Gutierrez obtained a $2,500 grant from the city of Austin Economic Development Department’s Cultural Arts Division, which covered the cost of the work, design and paint. The artists worked with the city’s traffic engineer to ensure the design complied with state laws on road markings.

Workers added the stylized waves Thursday to the existing crosswalk and pedestrian beacon in the 3700 block of Lake Austin Boulevard, in front of the Transportation Department’s office. Crews will return in the next few days to add the double yellow lines down the middle of the street, as well as the bicycle lane and parking lane markings.

On her web page about the project, Collet said the goal was to “make a more joyful urban landscape.”

“In daily life, we become habitual beings, who follow our own urban routines without questioning,” Collet wrote. “We want to create a ‘surprise’ in such an ordinary event as crossing a street.”

Collet and Gutierrez created a similar project last year in front of the Emma S. Barrientos Mexican American Cultural Center, where bold stripes of black and white zigzag across the pavement. The cultural center paid for the installation.

Separately, the Transportation Department has been experimenting this year with some brightly colored curb extensions at busy intersections. Crewsadded blue and green polka dots to the corners at East Sixth and Waller streets, then put purple at the corners of Govalle Avenue and Tillery Street. Those “bulb-outs” create larger corners for pedestrians, shortening the distance for them to cross lanes of traffic.

City officials said the curb extension projects were primarily geared toward safety, while the “Creative Crosswalk” effort is more focused on community aesthetics. “Creative Crosswalks highlight the pedestrian realm while at the same time showcasing the character and history of neighborhoods and making people proud of the roads that tie communities together,” Bollich said.

Want one in your neighborhood?

Residents may nominate a crossing for a “Creative Crosswalk” treatment by calling 311. The city does not have funding for additional crosswalks right now, but officials encourage interested residents and neighborhoods to identify grants or donations that could help pay for such work.



By Staff - American-Statesman staff5

Saturday, July 23, 2016

http://www.mystatesman.com/

"...Mery Godigna Collet comenzó a trabajar con Petróleo y derivados hace 20 años, como se refleja en la serie EVPO (Extra Virgin Petrus Oil). A través de un proceso basado en los principios de la morfogénesis, ella trabaja en comunión con los materiales, permitiéndoles su propia interpretación de las circunstancias y luego estabiliza los hidrocarburos para detener los procesos químicos. Para esta ocasión, ella ha creado las piezas tituladas Petro-Poems. La muestra consiste en 13 jeroglíficos translucidos que hablan de nuestra relación con el Petróleo, substancia viscosa sin la cual no podemos vivir. Sin embargo, cada día, encontramos más difícil vivir con ella. Como monolitos flotantes, estos trabajos nos cuentan nuestra propia historia y hacen un llamado a la reflexión sobre un uso consciente de los recursos naturales. Estos “Poemas” están escritos con Petróleo y construidos con color. Mery Godigna Collet toma ventaja de las paredes de vidrio del área expositiva y de la luz natural respondiendo a este hecho con una instalación translucida y etérea. Circundando los “Poemas” de forma material tanto como conceptualmente, se encuentran las “Tres Gracias”: Tres paneles de nylon blanco que caen del techo y abrazan tres pedestales blancos que soportan una luz, una manzana y una planta, blancas, con las inscripciones “Energía”, “Tecnología” y “Consciencia”. No es casual que a esta última, “Consciencia” le corresponda el más corto de los paneles de nylon..."



Viceversa Magazine.

Abril 18 2016. Redaccion.

..."A brand new “creative crosswalk” — the city’s first — is now open for business on Lake Austin Boulevard. The crosswalk, just south of Enfield Road, was installed Thursday by the Austin Transportation Department. Artists Mery Godigna Collet and Luis Gutierrez applied to have the blue wavy lines grace the street. The project was supported by the city’s Cultural Arts Division.

By painting the city’s crosswalks with a variety of colors, textures and patterns, the city hopes to liven things up a little and break the monotony of asphalt and concrete pavement...."



KXAN.

Andy Jechow

July 22, 2016.
2015

“…The city of Marfa will have a new art installation in town, at least temporarily. Artist Mery Godigna Collet of Venezuela presented the idea of an artistic crosswalk at the intersection of Austin and El Paso streets, near the Crowley Theater.

The location was chosen because there will be an event on Sunday, March 22 at the Crowley Theater to celebrate International Water Day….”



The Big Bend Sentinel

Sara Vazquez.

March 29th, 2015 Marfa TX

“…She applies this to multiple layers of vinyl and invokes the process of morphogenesis allowing the material to create the image by using “the subject to paint the subject.” She then stabilizes the process, resulting in a rich luminous multi-layering of materials resembling “underground landscapes…”



El Defensor Chieftain

Socorro NM, April 30, 2015

“-her skillful handling of light, sweet crude as a painting medium which yields pictorial results that make you want to study every square inch of her complex surfaces. -the impact of Collet’s work is like visualizing an endgame that is both seductive and scary as hell. These paintings are compelling aesthetic objects; for example, it’s hard not to want to dip a foot into her blue, hypothetical Caribbean lagoons—before they are completely engulfed by the waves of black oil that the artist has rendered around the edges, as in the series of smaller canvases, Sweet Life (Azul).”



Diane Armitage

excerpt from June 2015 issue of The Magazine of Santa Fe NM

2014

“…A través de su técnica proyecta paisajes geológicos, donde sobreviven vestigos prehistóricos, volcánicos, de eras remotas. Escudriña las capas geológicas con su ojo plástico para trasmitirnos una visión subterránea y radiográfica del suelo, logrando efectos de transparencias y textura que ponen de relieve la imagen de la tierra. Crea, a su vez, una concientización sobre estos recursos naturales que son explotados a veces sin prever futuras consecuencias en el plano ambiental.

El arte suele ser profético y los artistas suelen percibir entornos que escapan al hombre común, en este caso, Mery visualiza las profundidades de la tierra conectándonos con una naturaleza subyacente y mutante que se transforma en una realidad contemporánea: la necesidad de energía, en la sociedad contemporánea. ..”



Radio Nova Internacional.

Adriana Bianco.

Marzo 2014

"Collet’s work is characterized by the use of vegetable fibers. Fibers of different origins depending on the subject, from seaweed to blue agape. This, together with the subjects of her works, gives ecological characteristics by the inclusion of various natural elements in the frame of minimalist abstractionist and conceptual art. Another factor that has influenced her work are the legends of different indigenous groups from the Venezuelan Amazon. More recently, has become known because her polemic works with crude oil...."

Marfa Public Radio,

K. Yoland for KRTS

May 8 2014.
2011

Vivid and life-size, the paintings, which hang in panels, invite the viewer to move closer.
“When you walk in, you are drawn to the paintings because of the intense colors” said Kathy Shannon, executive director of the Permian Basin Petroleum Museum. “And as you get closer, you see the three dimensional effect. You are drawn to them to investigate them further.”
In her series of paintings now hanging at the Petroleum Museum, “Extra Virgin Petrus Oil” Mery Godigna Collet explores the origins of materials with the combination of natural fibers and petroleum based paintings.
Collet has said “Petroleum comes from a fundamental origin and is the basic tenet in our subconscious understanding of energy and industrial development.”



The Midland Herald.

Georgia Temple

April 17. 2011
2010

« …Las obras de Mery Godigna Collet vienen precedidas de un ciclo de intensa investigacion. A lo largo de su trayectoria, sus obras han plasmado cierta caracteristicas fundamentales como el uso de elementos de origen natural, desarrollando temas ecologicos dentro de un marco abstraccionista minimalesta. .. »



Revista De Visita

Grisel Patty

Julio 2010
2008

…”Dans l’oeuvre de Mery Godigna Collet, ce sont les algues qui nous parlent. Lavées, elles sont les sons sourds de la marée. Elles accompagnent le parcours visuel vers la surface, parfois brillante, parfois oxydée de ses toiles. La mer embrasse et s’éloigne….”



L’OFFICIEL GALERIES & MUSEES.

Paris. Número 27, 15 Marzo, 2008

...”En Extra Virgen Petrus Oil” la venezolana muestra una vez mas su interés por la conversión de los materiales. La preocupación ecológica esta presente no sola en esta, sino en toda la obra de Godigna Collet. Ha convertido la galería en una suerte de mar donde el petróleo se ha derramado. Sin embargo, en este derrame no hay accidente, todo es absolutamente premeditado...”



EL NACIONAL.

Marjorie Delgado

Caracas 13 Septiembre, 2008.
...”Sus piezas exponen los factores propios del universo del petróleo y determinan para la artista una sucesión de metáforas ordenadas. La exposición reúne obras realizadas en los últimos dos años como producto de sus reflexiones humanísticas, que de manera perceptible y artística manifiesta sobre los lienzos. Sustenta plásticamente los factores propios del universo del petróleo, cuya condición orgánica, materia viva transformable cíclicamente, su aspecto estético, cuyo color puede variar desde el negro profundo hasta ser casi incoloro, determina para la artista una sucesión de metáforas ordenadas que guardan reciprocidad con los ciclos de la vida.”



EL UNIVERSAL.

Caracas 14 Septiembre, 2008.

...”Mers métalliques : portions d’eaux volées à la mer. Toiles composées avec une mystérieuse architecture qui contient des miscellanées : la sacralité primitive du totem, la splendeur du Baroque et l’iridescence des porcelaines orientales.”



LA VOIX DU 14eme.

Paris, 3 Abril, 2008
2007

...”Mery Godigna Collet intima con el simbolismo generado por el pensamiento mágico de las culturas aborígenes...”



EL NACIONAL

Marjorie Delgado.

Caracas 17 Agosto, 2007.

...”Le opere di Mery Godigna Collet conquistano per la loro originalita. E’ lo sciacquio, sciabordo, il suono sordo della risacca che accompagna nel percorrere con lo sguardo, le superfici ora luccicanti ora ruvide delle sue tele...”



IL RESTO DIL CARLINA.

Giuliano Molinari.

Cento 8 Julio, 2007.

...”Alla Rocca di Cento si inaugura venerdì 6 luglio alle ore 21.00 la mostra personale di MERY GODIGNA COLLET. L'artista venezuelana di origine italiana presenta per la prima volta in Italia un ciclo di opere realizzate su tela che hanno per tema conduttore il mare e ciò che viene restituito a riva dalle onde. Il titolo della mostra è "Mari Metallici" per la presentazione di Lucia Boni che scrive: [...] Le porzioni d’acqua tolte al mare, tele che si compongono in polittici, come misteriose architetture miscelano la sacralità primitiva del totem, a preziosità barocche e ad iridescenze da porcellana orientale [...] questi sono gli effetti emozionali e pittorici che le opere di Mery suggeriscono.



ARTKEY

Bologna, 7 julio 2007

...”Mari Metallici. L'artista venezuelana di origine italiana presenta un ciclo di opere realizzate su tela che hanno per tema conduttore il mare e cio' che viene restituito a riva dalle onde....”



EXIBART

Ferrara 7 Abril 2007
2003

...”El mundo estético de Mery Godigna Collet esta marcado por el sentido nostálgico. Su obra se imprime de códigos oníricos que vinculan, proyectan continuidad y deshibridacion entre lo pasado y el presente en el eterno discurso plástico"



PERIODICO DEL MUNICIPIO CHACAO

Mayo 2003

...”Son espacios que la artista convierte en parábolas poéticas, reveladoras de la estación del día, el atardecer, la noche, la materia pretérita del espíritu, intenciones cosmogónicas de nuestros orígenes y nuestros caminos…Conduce al encuentro de un registro personal “intimista” y a novedosas y subjetivas valoraciones de códigos culturales ancestrales…Que abren ventanas al infinito.”



EL MUNDO

Edgar Moreno Uribe.

22 Mayo, 2003.
2001

…”Con el arte en esencia puro, reflejado en lienzos con matices figurativos, que reflejan sutileza a través de los colores y utilización de distintos materiales en plena armonía…”



TAL CUAL.

Ramón Darío Castillo.

Caracas, 12 Diciembre 2001.

…”Valiéndose de la economía de elementos sutiles y apenas insinuados y de la yuxtaposición de figuras y modos de crecimientos, el resultado son obras lúdicas, de inocencia fundamental, consecuencia de una exploración poética de las posibilidades expresivas, cognoscitivas e imaginativas.



EL MUNDO

E. Moreno Uribe

Noviembre 2001.

…”En los trabajos que presenta Mery Godigna Collet en su nueva serie “Argucias” la artista plástica trata el mundo del inconsciente y trasciende los esquematismos de la mente racional al producir una atmósfera de abstracción en lo que lo sugerido se impone a la memoria….”



EL NACIONAL.

Chefi Borzacchini

8 Noviembre, 2001.

…”Con motivo de la celebración del día universal de la mujer, en el Museo de Arte Latinoamericano, se otorgaron 3 menciones honoríficas, que recayeron sobre Mery Godigna Collet por su obra “Voló” un cuadroText col-xs-12 col-md-5 de gran formato de fibras vegetales y medios mixtos sobre tela…”



EL VENEZOLANO

Rosa Uztariz

Miami, Marzo 21, 2001.
2000

...”Las obras de Mery Godigna tiene como características ser obras realizadas con fibras vegetales y procesos alquímicos que, como lo explica la autora, contienen elementos de vida-muerte-resurrección, basadas en técnicas antiguas...”



VENEZUELA AL DIA.

Olimpia González.

Miami, Diciembre 8, 2000.

...” La reconocida pintora Mery Godigna Collet develó una original explosión de serigrafías cuyo tema es el tratamiento óptico de la imagen de el Libertador, para presentarlo bajo las luces de la modernidad...”



EL VENEZOLANO

Rosa Uztariz.

Miami, Agosto 9, 2000.

...” Se trata de un trabajo introspectivo de análisis y traducción del personaje a un lenguaje plástico donde se combinan técnicas clásicas con tecnología adecuada al momento.”...



EL NUEVO HERALD

Miami 6 Agosto, 2000

...” Dicha obra nos muestra un Bolívar con rasgos indios, mulatos, nobles, etc. De verdad que el espectador se siente libre de percibir a Bolívar a través de su quijada que si volteas el será la parte superior de la cabeza de un Bolívar hecho a base de la fisonomía de muchos Bolívares; todos junto, entrelazados, como invitando a quien observa a que cree su propia versión de Bolívar; la que mas le acomode, la que mas llene su expectativa”...



VENEZUELA AL DIA.

Luis Guillermo Espitia.

Miami, Agosto 4 2000.

...”Una serie de 20 trabajos pictóricos donde se abordan diversas facetas y momentos de la vida de Simón Bolívar a través de retratos psicológicos producto de una exhaustiva investigación de su vida como de los diferentes retratos que le fueron hechos en el momento y lugar de los mismos.”...



EL MUNDO

Caracas 8 de Junio, 2000
1998

” La vida compendio de emociones… de sensaciones. Eterna búsqueda. De que? A ratos sea individual, otros universal. Fuerza oculta que nos obliga a tratar de descifrar el laberinto que es ella misma para alcanzar su centro, único, revelador: nuestra propia esencia, y por el camino, tantas pérdidas, dolores y esos temores presentes desde tiempos ancestrales, a lo natural, lo sobrenatural, a nosotros mismos...Al futuro, a lo que nos depara y nos es desconocido...



REVISTA ETIQUETA

Año 12 Número 110, Caracas 1998

...”Obras que se recrean de la belleza de la realidad. Sus creaciones son objetos reflexivos que se nutren de lo terreno y que la artista impregna de magia, les da poder y los sacraliza...Cada producción de Godigna Collet es sobre todo femenina, frágil, sutil. Sobre el arte de esta Caraqueña, Rosasna Guestaferro expresa que es extensión de su propia alma”...



REVISTA CAFÉ SOCIEDAD

Número 21, Caracas, Octubre 1998

...”La artista venezolana desdibuja la vida y la expresa en un compendio de emociones y sensaciones, impregnado de magia y poder...
Evoca el mundo emocional cercado por la imaginación y los fantasmas que abriga el ser. La liberación del espíritu, el miedo a los complejos y la lucha por los sueños son parte de la temática que la artista desarrolla en sus obras”…



EL NACIONAL.

Caracas, 27 de Agosto 1998
1997

...” Atrapados los elementos de comunión en cajas “rituales”, simbiotizados de manera orgánica y ensamblado en búsqueda de un lenguaje primario de aproximación y retorno al origen de la vida, estas obras, a manera de signos, rememoran el génesis y generan una condición de conocimiento y huella”...



NUEVO MUNDO ISRAELITA.

Caracas 22-29 Septiembre 1997

...”Es simplemente el intento por capturar un momento ocurrido en una tierra mágica de paisajes voluptuosos, llena de mitos y leyendas. Las técnicas utilizadas por esta magnifica artista traspasa lo real para ahondar en lo ancestral, creando un lenguaje propio donde intenta geometrizar lo no geometrizable, donde busca racionalizar lo emociona”...



REVISTA ETIQUETA.

Año 10 Número 93, Caracas 1997

...”La sensibilidad de Mery Godigna Collet se expresa básicamente simbólica. Construye un espacio de recreación y poesía donde la mujer es la forma misma del universo. La matriz que contiene, envuelve, abraza y protege, pero también es un espacio –oscuro y silencioso- tan extenso, tan infinito, tan físicamente inabarcable que produce temores y dudas frente a lo desconocido y que insta a su descubrimiento”...



EL MUNDO.

Caracas, 19 Noviembre 1996